Se sei appassionato di tennis, non puoi perderti uno degli Slam più appassionanti: l’Australian Open a Melbourne, ora arrivato quasi alla fine.
Io personalmente, oltre a guardare le partite, amo ascoltare le conferenze stampa dei giocatori per saperne di più dello sport a livello professionistico e in particolare per capire meglio cosa succede dietro le quinte: gli allenamenti, il rigido stile di vita, di nutrizione, le tattiche, gli obbiettivi, la mentalità, i pensieri, la motivazione.
Ogni tanto scopro giocatori nuovi: il loro stile di gioco, le loro personalità.
Così la scorsa settimana ho conosciuto un po’ meglio Adrian Mannarino, ascoltando per la prima volta una sua intervista in campo e una sua conferenza stampa, dopo che ha vinto su Ben Shelton in 5 set con una maratona di partita da 4 ore e 46 minuti.
Prima di allora lo avevo semplicemente notato qua e là lo scorso anno per il fatto che è l’unico giocatore che io abbia visto giocare senza indossare brand: il che è piuttosto degno di nota nel tour pro di tennis.
Se non lo conoscete, basta che diate un’occhiata all’immagine qui: questo è il numero con cui ha messo la palla in campo in uno dei momenti di tennis di maggior qualità della sua partita contro Shelton la scorsa settimana.
È piuttosto diverso da qualsiasi altro tennista pro.
Ha 35 anni e ha vinto più titoli nel tour pro di tennis negli ultimi 2 anni, raggiungendo qualche giorno fa il suo più alto posizionamento di carriera nella classifica (#17).
Circa 10 anni fa ha dovuto cambiare la presa del suo dritto per salvare la sua carriera da una chirurgia “esplorativa” o dal ritiro, perché non riusciva a giocare senza dolore alla sua mano sinistra.
La tensione che vuole per le corde della sua racchetta è la metà di quella normalmente usata da ogni altro giocatore, e qualche anno fa si sentiva così bene – libero dal dolore – a giocare con uno specifico modello di racchetta – che nel frattempo è andata fuori produzione – che gliene era rimasta solo una, così si è messo a cercare sui social chi gliene potesse fornire qualcuna.
Non vuole conoscere contro chi giocherà, fino a un’ora prima della partita se possibile, per evitare di sprecare la sua energia pensando alla tattica.
Nell’intervista in campo cui mi riferivo, gli hanno chiesto “qual è la chiave per migliorare quando in teoria dovresti essere troppo vecchio?”, e ha risposto: “ho iniziato a bere Tequila (scherzando, ndr). Aiuta a non pensare troppo. Continui semplicemente ad andare avanti. Qualche volta hai bisogno di sgomberare il cervello, smettere di pensare al passato, e semplicemente continui ad andare avanti. Non guardare indietro, e vai.”
Nella conferenza stampa dopo di questa, ha detto che fatica a trovare giocatori con cui allenarsi, perché gli altri vogliono prepararsi alla perfezione per le loro partite allenandosi con giocatori mancini o destrimani a seconda di chi affronteranno in campo, mentre lui non ritiene di doversi preparare in un modo particolare.
Ho trovato tutto questo di grande ispirazione: mi ha fatto riflettere su come ti fai la tua strada nella vita.
Prima di tutto, non sei mai troppo vecchio per raggiungere i tuoi obbiettivi e in definitiva il successo nella tua vita. Crescendo puoi aver perso un po’ di entusiasmo, ma di certo hai guadagnato in saggezza: conosci te stesso e il mondo intorno a te meglio e mentre c’è meno spazio per le illusioni, ce n’è di più per la fiducia in te stesso.
Devi essere flessibile, capace di adattarti a condizioni mutevoli, aperto al cambiamento, anche se ciò implica prendersi dei rischi, e anche se il resto del mondo ti suggerisce opzioni completamente diverse.
Prenditi le tue responsabilità per le tue decisioni nella tua vita, e sentiti libero di andare controcorrente.
La tua strada per il successo non sarà facile, richiederà tempo, quindi devi essere disposto a lottare, a essere paziente, e ad accettare ostacoli e fallimenti, affrontandoli con un atteggiamento umile per imparare e ottenerne il massimo.
Non perdere il tuo tempo a cercare riflettori, approvazione, riconoscimento, sostegno: rimani concentrato sulla tua strada e lavora duro per ottenere i tuoi obbiettivi, anche se qualche volta ti senti solo.
Smetti di pensare troppo: è una perdita di energia. Il futuro è incerto per definizione: che tu abbia piani dettagliati, o nessun piano, può succedere qualunque cosa che può farti cambiare la tua strada. Non puoi tenere la tua vita in attesa: inizia a fare, muovi qualche primo passo, poi capirai meglio cosa fare in seguito e come aggiustare il tiro lungo la tua strada verso la tua meta.
Smetti di elaborare eccessivamente il passato: anche questo è uno spreco di energia. Alleggerisci il tuo carico, fai un giro a 180°, lasciati tutto alle spalle tenendo con te solo ciò che hai imparato, e decolla verso il tuo futuro.
Infine e soprattutto: goditi il processo, divertiti, sentiti bene ogni giorno facendo quello che ami come tu vuoi. SB